Katame-waza

Questo gruppo è costituito dalle tecniche di controllo. Tali tecniche possono essere eseguite nel ne-waza (tecnica al suolo, combattimento a terra) in successione ad un nage-waza, ovvero a seguito di un hairi-kata (forma d’entrata, opportunità), oppure, in rari casi, come azioni propedeutiche ad una proiezione.

Le katame-waza si suddividono in osae-komi-waza (tecniche di immobilizzazione), shime-waza (tecniche di strangolamento), e kansetsu-waza (tecniche di leva articolare).
Nel caso delle osae-komi-waza si possono distinguere due sottogruppi anche se tale ulteriore suddivisione trascende la tassonomia tradizionale. Esistono quindi immobilizzazioni su quattro punti d’appoggio dette shiho-gatame (controllo su quattro punti) e le immobilizzazioni “diagonali” dette kesa-gatame (controllo a fascia); per quanto concerne gli shime-waza, è anche possibile distinguere ulteriori sottoclassificazioni non ufficiali a seconda della posizione relativa di tori e uke, o alle prese di tori su uke, come nel caso dei juji-jime (strangolamento a croce); mentre invece, per i kansetsu-waza è possibile riconoscere due sottogruppi principali, il primo indicante le leve di distensione dette hishigi-gatame (controllo distorsivo), e il secondo le leve di torsione degli arti dette garami (torsione).

Alle katame-waza è dedicato il katame-no-kata.