“In questo settore sono inquadrate le azioni che, attraverso lo studio del suo sbilanciamento, mirano al semplice sollevamento dell’avversario e alla sua proiezione.”
Già dalla definizione risulta chiaro che una corretta e pratica esecuzione delle azioni deve essere preceduta da uno studio analitico delle forze che in esse entrano in gioco.
In altri termini occorre prima analizzare l’impostazione teorica alla ricerca del massimo rendimento e poi si deve cercare di trasferire la migliore impostazione teorica nell’applicazione pratica tenendo conto dei vincoli e delle limitazioni anatomiche.
Attraverso questo trasferimento dal teorico al pratico il jutsuka deve ottimizzare la disposizione del proprio corpo per facilitare lo sforzo fisico messo in atto nella fase di ribaltamento e nella successiva fase di sollevamento e proiezione.
Nella ricerca dell’optimum in ogni fase di studio occorrerà poi verificare i limiti imposti dalla stessa struttura anatomica dell’uomo, traducendo così una impostazione teorico-pratica esaminata in aula in una impostazione effettivamente realizzabile ed il più possibile vicina all’optimum con un esame di tappeto.
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